Funziona come un sensore in grado di rilevare il flusso sangue
Una molecola in grado di dilatare le piccole arterie potrebbe aiutare a sviluppare farmaci per curare problemi legati alla circolazione cardiovascolare, come aterosclerosi e ictus. A scoprirlo, un team dello Scripps Research Institute, centro di ricerca con sede a La Jolla (California). I vasi sanguigni percepiscono cambiamenti nella velocità del flusso del sangue e questo meccanismo è fondamentale perché dilatandosi correttamente, consentono al corpo di abbassare la pressione sanguigna. Quando il meccanismo è compromesso è un precursore di malattie vascolari come ipertensione e ictus.
"Nonostante l'importanza di questo processo, le molecole coinvolte nelle arterie per rilevare il flusso sanguigno sono rimaste finora sconosciute", afferma Ardem Patapoutian, uno degli autori dello studio pubblicato sulla rivista Cell. Su di esse si è concentrato il team che ha progettato una macchina capace di simulare il modo in cui il sangue esercita pressione sui vasi. Hanno quindi utilizzato questa macchina per testare una serie di linee cellulari, alcune delle quali presentavano mutazioni che hanno portato a una sovraespressione di proteine legate al rilevamento della pressione. I ricercatori hanno così individuato GPR68, proteina che funziona come un sensore in grado di rilevare il flusso sanguigno e di comandare ai piccoli vasi sanguigni chiamati arteriole di dilatarsi. Per questo, concludono i ricercatori, farmaci che attivano il GPR68 potrebbero un giorno essere utili per trattare le condizioni mediche, compreso l'ictus ischemico.
fonte: ansa
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